Fra le università del capoluogo emiliano e del monte Titano c’è un ponte virtuale che dà agli iscritti una chance per cambiare città e stile di vita: ecco com’è l’impatto di chi si fa un semestre "da turista"
Essere un universitario a San Marino significa essere uno studente con la valigia. Già, perché il corso di laurea che seguo, Comunicazione e Digital Media, dà la possibilità di spostarsi per un semestre a Bologna e seguire le lezioni del programma formativo in Scienze della Comunicazione, dal quale alcuni iscritti fanno il percorso opposto e vengono in trasferta sul Titano.
Per chi, come me, è sempre alla ricerca di stimoli, era una prospettiva incredibile: così ho deciso di prepararmi parlando con due persone che sono state coinvolte in questa iniziativa da sponde opposte.
Lorenzo Lunadei, 21enne romagnolo, è iscritto a San Marino e si è spostato a Bologna. Mentre Elisa Degli Esposti, modenese di 22 anni, studia nella città delle due torri e ha trascorso un semestre sul Titano.
Insieme a loro ho approfondito alcuni dettagli che mi interessavano e ho capito cosa posso aspettarmi: fra opportunità gastronomiche e improvvisate lezioni di lingue, tranquille passeggiate e serate a far baldoria, il panorama che mi hanno presentato non è affatto male. Ma andiamo per ordine.
Elisa, quali sono le principali differenze fra i due atenei e le rispettive città?
Sono realtà molto diverse e per certi versi opposte. Se da un lato abbiamo un capoluogo che ospita l’università più antica a livello non solo italiano, dall’altro c’è San Marino con una struttura sicuramente sottovalutata e anche meno conosciuta.
Conta sicuramente la dimensione: Bologna è una grande città che accoglie tanti studenti provenienti dalla penisola e oltre. È cosmopolita: questo secondo me è un aspetto molto importante.
A San Marino invece la dimensione è diversa, le classi sono piccole e ci si conosce tutti. Ricordo che durante i primi giorni di lezione mi confrontavo spesso con i colleghi di Bologna impegnati come me nello scambio. Il salto si era fatto sentire molto. Sembrava di essere tornati alle Superiori, di nuovo a contatto con i prof. È stato bello ritrovare questo rapporto e calore, soprattutto dopo mesi e mesi di restrizioni Covid.
A Bologna invece siamo in centinaia: di positivo c’è che ci si sente più indipendenti. È anche vero che a San Marino ci si focalizza molto sui lavori di gruppo: questo aspetto laboratoriale e professionalizzante è piaciuto a tutti noi ‘bolognesi in trasferta’.
Lorenzo, com’è stato l’impatto con Bologna?
Una vibe pazzesca, persone da tutto il mondo. Esci di casa e sei immerso in un mix di culture, accenti e modi di fare diversi. Viverci significa essere coinvolti in un vero e proprio scambio culturale. Ho pure imparato, quasi bene, i dialetti napoletano e pugliese – molto complicati! A volte, mentre parlo con i miei genitori, me ne esco con qualche frase usata dai nuovi amici e mia madre si mette a ridere perché non capisce.
La città ti permette di trovare tantissima gente che come te è alla ricerca di nuove amicizie. Il mese scorso ho conosciuto, in un pub molto frequentato, una francese che era in Italia per un master in architettura. Era così affascinata dall’arte della penisola che ha deciso di approfondire qui la sua passione. Ho legato anche con un’altra ragazza d’oltralpe e un americano che mi hanno aiutato a migliorare il mio inglese e francese.
Per quanto riguarda le lezioni, l’approccio a San Marino mi fa sentire più a casa, come se fossimo una famiglia, inclusi i prof. A Bologna c’è più distacco. Sul Titano ci diamo del tu, in Emilia del lei.
Insomma Elisa: a San Marino si lega di più in aula, a Bologna in altri contesti?
Lo confermo. Grazie al programma Erasmus, per esempio, ho conosciuto alcuni ragazzi provenienti da ogni parte del pianeta e mi sono avvicinata alla loro cultura. Ho potuto assaggiare piatti diversi: americani, inglesi, argentini, spagnoli. Questa esperienza mi ha reso di mentalità più aperta rispetto a prima e fatto conoscere persone che rimarranno per sempre nel mio cuore!
In facoltà, sono mondi paralleli: a San Marino se un giorno manchi da lezione gli altri si chiedono dove sei finita, mentre a Bologna se c’è una persona in meno non se ne accorge nessuno.
Tempo libero: che si fa nel fine settimana a Bologna, Lorenzo?
Si può stare a casa con i coinquilini a guardare un film oppure invitare gente, se fuori è una brutta giornata. Normalmente usciamo in pub che si trovano in centro, oppure andiamo in discoteca. Poi c’è la famosa piazza Verdi, piena di gente fino a tarda notte. Musica e divertimento non mancano mai.
A San Marino tutto ruota attorno a qualche locale, dj, musica. Molto relax, film e chitarra, cene a base di sushi.
Lorenzo, due parole per descrivere Bologna.
Innovativa e accogliente.
Elisa, e San Marino?
Storica e mozzafiato (per il panorama).
Articolo di Rossella Spinelli