Abbiamo incontrato una delle figure che accompagnano gli studenti in quell’immenso e a volte disorientante oceano che sembra essere, a volte, il mondo dei libri
La voglia di leggere a volta sembra una sorta di appetito. Era mezzanotte ed ero in pigiama, a letto, il portatile aperto. Cercavo un libro da comprare il giorno dopo e iniziare a leggere subito, visto che quelli di casa mia li conosco tutti a memoria, o quasi. Non un romanzo, però. Non questa volta. Volevo qualcosa di nuovo, una sterzata decisa rispetto al solito. Un saggio, ecco. Qualcosa attorno al quale far girare i meccanismi del cervello e lasciare tranquille le emozioni.
Ma mi sentivo persa. Cercavo di farmi affascinare da qualche copertina o descrizione, ma niente. Due ore a navigare e poi non ho dormito nemmeno bene. Il giorno dopo mi sono svegliata e mi sono accorta che avevo lasciato il portatile acceso, si era scaricato. Vabbè. Poi – come un lampo – mi è venuto in mente che forse nella biblioteca dell’università potevo trovare quello che cercavo.Come ho scoperto dopo, non si trattava di qualcosa, ma di qualcuno.
Claudia Gattei è una delle bibliotecarie dell’Università di San Marino, dove lavora da oltre 30 anni. Si definisce “diversa”, estranea ai cliché dell’ambiente. Mette al primo posto la socialità: parlando con chi si rivolge a lei crea un rapporto attraverso il quale riesce a essere ancora più puntuale nel suo supporto. “Quello in cui lavoro – dice – è un luogo dove ci si deve sentire liberi di dialogare, di confrontarsi ed esprimere il proprio parere”.
Incontrandola, questa sua attitudine l’ho percepita subito. E visto che ero in cerca di un buon libro, ho ‘verificato’ le sue doti.
Ho passato ore online a cercare idee su cosa leggere, senza ottenere nulla: sono l’unica?
No, figurati. Gli strumenti digitali ci aiutano, ma hanno dei limiti. Recepiscono e memorizzano le nostre attitudini e le nostre ricerche, filtrano e catalogano i risultati su queste basi. Hai fatto bene a venire qui: insieme a un bibliotecario si producono risultati più curati e con nuove prospettive, spesso sorprendenti.
Vedi, la biblioteca è un universo e nell’ambito accademico talvolta non si ha molto la percezione di quanto possa essere un servizio utile allo studente. Voi ragazzi siete molto impegnati a seguire le lezioni, prendere e sistemare gli appunti, e spesso preferite bypassare il momento di consultazione della biblioteca. Richiede tempo, è vero, ma è fondamentale.
Un’ora trascorsa qui può facilitare l’apprendimento e l’approfondimento delle materie, in particolare grazie alle aree specialistiche dedicate ai corsi di studio, dove gli studenti possono trovare opportunità di lettura tarate su di loro in maniera ‘sartoriale’. Così si possono migliorare il tenore di studio e di ricerca. Inoltre, l’interesse si accresce: è un momento formativo che dà molta soddisfazione.
Fra tutti questi libri mi sento persa. Tu invece sembri perfettamente a tuo agio, in questo habitat. In cosa consiste?
Abbiamo un catalogo di oltre 70mila volumi completamente digitalizzati. Due le anime: una dedicata ad attualità e ricerca, l’altra concentrata sulla conservazione e valorizzazione dei fondi librari storici. Per esempio, il Fondo Young: una delle più ricche collezioni di libri, articoli e cimeli sul tema della memoria e della mnemotecnica oggi esistenti.
Il mio lavoro consiste nel catalogare le collezioni di libri, periodici e altri materiali utili allo studio, anche multimediali. Questa base viene continuamente aggiornata a seconda delle tematiche sulle quali l’Ateneo si concentra maggiormente. Per esempio, per la sezione Comunicazione, abbiamo recentemente ampliato l’offerta di testi relativi al marketing e alla comunicazione digitale, al public speaking e alla semiotica.
Parliamo di qualcosa di super pratico per ogni studente: cercare le fonti online per tesi e altre ricerche.
Va innanzitutto considerato che attraverso Google spesso non si possono trovare i testi integrali, quindi i risultati sono frammentati. Potremmo trovare al massimo una citazione. Al contempo, internet è una risorsa perché esistono i contenuti ‘open access’, senza barriere al sapere scientifico. Fare una ricerca di questo tipo però non è immediato, occorre avere esperienza. Noi bibliotecari siamo qui anche per affiancare gli studenti in questo percorso, consigliando siti che altrimenti non conoscerebbero.
Veniamo alla principale ragione che mi ha portata qui. Quali libri hai scoperto di recente e consiglieresti a una studentessa di Comunicazione e Digital Media come me?
Aging Girl, a cura di Paola De Rosa, Elisa Mandelli e Valentina Re
Stereotipi e terza età. Differenze di genere, discriminazioni, cambiamenti dello status sociale della donna durante l’invecchiamento. Un’analisi dei rapporti tra aging, identità femminili, sfera sessuale e sistemi industriali nella cultura mediale contemporanea
Public Speaking: il ritorno della comunicazione vocale nell’era della comunicazione digitale, di Elisabetta Gola e Patrizia Mottola
Il ritorno della comunicazione ‘a voce’ e l’importanza che assume al giorno d’oggi. Vuoi anche per la possibilità di inviare messaggi vocali su WhatsApp. Comunicare per esprimere sé stessi, le proprie emozioni, lo status e il ruolo sociale. Per arricchire il bagaglio delle nostre conoscenze e, perché no, migliorare il rendimento negli studi.
Raccontarsi online. Dal freelance alle piccole medie imprese: storytelling per il marketing digitale, di Fulvio Julita
Economia e racconto, qual è il punto d’incontro? Come le storie possono diventare un incentivo per le strategie di marketing. Gli alleati sono tanti: motori di ricerca, social media, e-mail, messaggi e podcast.
Scrittura professionale: guida alla redazione di testi corretti ed efficaci, di Donatella Antelmi
Un manuale pratico per chi sta lavorando su una tesi o relazione. Descrive e spiega le tipologie testuali, approfondisce gli aspetti retorici e stilistici, propone esercitazioni e così via.
Keyword research avanzata, di Alvise Canal
Un testo sulla SEO a 360 gradi per ideare contenuti, strategie e strutture dei siti web a partire dallo studio delle query e delle parole chiave.
Articolo e foto di Martina Rinaldini
Video di Irene Bacherotti