Vino rosso con ghiaccio: come mi avvicino al Natale a San Marino

Una giornata fra le bancarelle e le attrazioni del centro storico, con un incontro speciale

Muovo le mani come se stessi camminando alla cieca in una stanza completamente buia, ma ho gli occhi sgranati ed è pieno giorno. Sento qualcosa che mi sfreccia a pochi centimetri delle ginocchia, ma sono così concentrata da non riuscire a controllare di chi, o di cosa, si tratta. A San Marino c’ero venuta per studiare: come ho fatto a ritrovarmi a pattinare da perfetta principiante su una pista di ghiaccio, rischiando di rompermi una gamba?

Ecco la risposta.

Ma prima le presentazioni.

Mi chiamo Silvana Bonavita, ho 27 anni e vengo da Bari. Iscritta al corso di laurea in Comunicazione e Digital Media dell’Università di San Marino, mi sono trasferita sul Titano per inseguire un sogno: laurearmi e lavorare come social media strategist.

Qualche giorno fa, durante un fine settimana libero dallo studio, per tuffarmi nell’atmosfera delle feste decido di fare un giro al Natale delle Meraviglie, un mix di stand e attrazioni che si svolge a pochi passi da casa mia.

Appena arrivo capisco che c’è una card da ritirare in un info point allestito in una casetta di legno che però di natalizio ha veramente poco. La mia iniziale delusione viene risollevata quando scopro che esiste una tessera speciale, dedicata ai bambini, sulla quale raccogliere tre timbri nascosti tra le principali attrazioni per vincere un premio.

E chi sono io per negarmi questa esperienza?

Quella che doveva essere una tranquilla passeggiata si trasforma così in una missione. Il primo timbro mi viene fatto proprio all’info point, così ne restano due. Ma prima, un bicchiere di profumatissimo e caldo vin brûlé accompagnato da un panpepato estremamente cioccolatoso.

Fra bancarelle e negozi pieni di nastri colorati e luci intermittenti, camminando per le vie del centro storico raggiungo la Cava dei Balestrieri, dov’è allestita una pista di pattinaggio su ghiaccio: devo cimentarmi lì dentro, per ottenere il secondo timbro. Mi metto in fila, anche se la paura di cadere è tanta. Vengo dalla Puglia io, mica dal Polo Nord!

Mentre aspetto che mi venga consegnato un paio di pattini, penso al volteggiare di una professionista impeccabilmente vestita di rosso da capo a piedi, come si addice a questa occasione.

I miei sogni però hanno vita breve: i pattini sono arancioni e non si abbinano per niente al mio outfit natalizio!

Ma non sarà certo questo a fermarmi, quindi via alla ricerca dell’equilibrio perfetto!

Le difficoltà iniziano subito, perché farsi strada significa dribblare tantissimi bambini urlanti. Quando metto il primo piede sul ghiaccio mi sono già pentita. Ma vado avanti. Faccio un respiro profondo e mi aggrappo con tutte le forze al mio nuovo migliore amico: il bordo della pista.

Procedo un po’ sulla parte esterna, non senza esitazioni. Poi, decido di tentare l’impresa: attraversare la pista passando dal centro. Una follia!

Sprezzante del pericolo, circondata da pattinatori provetti e bambini scatenati, con mio enorme stupore e l’adrenalina in circolo arrivo a destinazione. Sono ancora tutta intera e ottengo il secondo timbro.

Dalla Cava dei Balestrieri salgo verso piazza della Libertà, sulla quale si affaccia Palazzo Pubblico, principale sede istituzionale di San Marino. L’albero illuminato che svetta è bello, ma mi mette nostalgia di casa. Mi viene in mente quello di Bari, ben più grande, alto 16 metri e decorato con 50mila luci.

Proseguo raggiungendo la Fabbrica di Cioccolato, dove mi aspetto di incontrare Babbo Natale ed esprimere il mio desiderio. Ma il destino sta giocando contro di me. Lo spazio è allestito come un teatro e la rossa poltrona sulla quale mi aspettavo di trovarlo è vuota.

Posso solo accontentarmi di recuperare il mio ultimo e terzo timbro.

Che tristezza aver perso la possibilità d’incontrare l’idolo della festa! Il mio unico conforto è di aver portato a termine la missione.

C’è una sorpresa ad attendermi: un ciondolo natalizio che, devo dire, mi dona abbastanza. Non come i pattini arancioni.

Per ritrovare il sorriso però serve altro: cosa meglio di un secondo bicchiere di vin brûlé? Sono in fila per chiederlo, quando all’improvviso noto un cappello rosso con un batuffolo bianco nella Galleria della Cassa di Risparmio, che si affaccia su una delle piazzette del centro storico.

Con il cuore in gola mi avvicino e lo riconosco. Completo rosso e barba bianca, è Babbo Natale! Seduto sotto un imponente albero addobbato, circondato da bambini festanti con in mano la loro letterina.

Il mio momento è arrivato e non me lo farò di certo sfuggire. Voglio una foto ricordo con lui!

Un po’ impacciata e un po’ tornata bambina, con gli sguardi dei bimbi puntati addosso, mi avvicino e penso: cosa chiedere a Babbo Natale se hai 27 anni e sei iscritta all’università?

Un bel 30 e lode!

Babbo Natale mi assicura che il mio desiderio verrà esaudito e mi augura il meglio per il mio futuro universitario. Chissà, magari il suo tocco magico mi porterà fortuna, nella prossima sessione d’esame. Per non correre alcun rischio, comunque, meglio darsi da fare. La storia finisce qui, prendo un libro e torno a studiare. Alla prossima!

Articolo di Silvana Bonavita
Foto di Laura Pesenti